27 marzo 2022 - 08:04

Nuovo aeroporto e nuovo Pitti
Dalla moda l’appello a investire a Firenze

Stati generali, Ferragamo chiede infrastrutture. Cucinelli: più fiera e meno eventi

di Laura Antonini

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L’industria della moda chiede investimenti nelle infrastrutture. In primis l’aeroporto: «Funzionante, efficiente e sicuro» come lo descrive Leonardo Ferragamo, presidente della Leonardo Ferragamo. E chiede anche, in questo caso Brunello Cucinelli, che Pitti torni a essere «più fiera e meno eventi». Queste sono due tra le voci più significative che si sono levate ieri da Palazzo Vecchio per la seconda e ultima giornata della prima edizione del convegno Future for Fashion, gli Stati generali della moda organizzati da Confindustria, Comune e Centro Firenze per la Moda Italiana. Insieme a quella del direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che ha annunciato come «obiettivo» la riapertura del Museo della moda di Palazzo Pitti «entro il 2023».

Stati generali di un’industria che vuole essere il motore per la ripresa italiana e che vede in Firenze il luogo strategico per ribadire il primato del prodotto di qualità, della filiera, dell’attenzione alla piccola e media impresa ma anche della formazione dei giovani tra il saper fare tradizionale e il mondo digitale.

«Il tema delle infrastrutture è dominante, ha ferito fortemente il territorio e ci ha fatto perdere il fatto di essere epicentro — spiega Ferragamo — È imbarazzante continuare a parlare di mancanze come l’aeroporto». Sul palco si sono alternati imprenditori e protagonisti di settore, per un punto sullo stato dell’arte e per lanciare appelli alla politica nazionale e locale a sostegno del settore. «La politica deve stare vicino alle aziende, la presenza del presidente Draghi a Firenze — ha aggiunto Ferragamo ricordando la visita in azienda del premier nelle scorse settimane — è un segnale per tutta l’industria. È rimasto ammirato da quello che si produceva, ha detto che sono le persone che fanno i prodotti».

Brunello Cucinelli è tornato in città dopo aver saltato l’ultima edizione di Pitti Uomo, appuntamento che non aveva mai mancato finora. «Sono un grande estimatore di Pitti — ha detto — All’ultima edizione non ho partecipato, la pandemia mi ha fatto abbastanza paura, ma a giugno ci sarò. Se posso dare un consiglio, però, Pitti deve tornare a puntare di più sulla manifestazione fieristica che sugli eventi, dobbiamo riportare clienti importanti, in modo che sia una fiera sempre più grande».

Sul fronte della formazione della moda e di attenzione alle nuove generazioni che a Firenze hanno la possibilità di vivere immersi nella storia, confrontandosi con la manifattura e di studiare, il direttore di Polimoda Massimiliano Giornetti ha raccontato il suo progetto su come far dialogare gli insegnamenti legati al saper fare con la realtà nuova del Metaverso, la realtà virtuale condivisa.

E al termine della giornata il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha annunciato come obiettivo l’apertura entro il 2023 del Museo della Moda e del costume a Palazzo Pitti che dal 2019 è chiuso per riallestimento. «I lavori fervono — ha detto Schmidt — e servono fondi, io sono sempre attivo e mi auguro di aprire nel 2023. Nel frattempo il prossimo 27 marzo ci sarà l’opportunità di vedere gran parte degli spazi del museo con l’inaugurazione della mostra dedicata al pittore Giuseppe Bezzuoli».

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