Aeroporto, la spinta di Ferragamo: "La grande moda perde opportunità"

Il presidente della storica griffe rilancia l’attenzione sul caso della carenza di infrastrutture

Leonardo Ferragamo

Leonardo Ferragamo

Firenze, 27 marzo 2022 - "Mettiamo gli inetti davanti alle loro responsabilità! Qui a Firenze c’era tutto: sfilate, manifestazioni, showroom, uffici di buyer, ma è inutile rivangare il passato. Pensiamo a risolvere questo grande problema sennò perdiamo anche l’oggi!".

Leonardo Ferragamo, presidente Salvatore Ferragamo spa, non usa mezze parole e il suo intervento su "Disegnare il futuro a Firenze" alla seconda giornata, la conclusiva, del convegno internazionale "Future For Fashion" promosso da Confindustria Firenze, Comune di Firenze e Centro di Firenze per la Moda Italiana, getta un pesantissimo sasso nello stagno sul "caso" aeroporto a Firenze. E la platea si infiamma, applaude. Per primo gli stringe la mano il presidente di Confindustria Toscana e Confindustria Firenze, Maurizio Bigazzi che sta già pensando all’edizione per il prossimo anno di Future for Fashion.

Presidente Ferragamo, il mancato sviluppo dell’aeroporto è oggi il problema più grave per Firenze?

"E’ una vera offesa all’identità di Firenze, alla città di cui la nostra famiglia è innamoratissima da oltre novant’anni, da quando mio padre la scelse di ritorno dall’America per realizzare il suo sogno di un’impresa tutta italiana. La mia famiglia ama moltissimo questa città e le deve molto. Firenze insegna al mondo la bellezza e l’eccellenza. Ma il tema delle infrastrutture e il vulnus della loro mancanza è centrale e non può più essere rimandato. Ricordo che da bambino domandavo di quando si sarebbe fatto l’aeroporto... ecco siamo ancora lì! E’ tutto molto imbarazzante".

Quali danni ha causato la mancanza di infrastrutture moderne ad aziende internazionali come la vostra?

"Danni enormi. Da troppi decenni facciamo compromessi continui, è ora di finirla. Il futuro va visto con l’apertura mentale al cambiamento. Qui da Future For Fashion sono emerse riflessioni ed idee importanti e plaudo alla riuscita di questo evento che è un messaggio per il futuro della moda".

Recentemente il presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto visita alla vostra sede all’Osmannoro. Cosa l’ha colpita di più di questo incontro?

"L’entusiasmo dei nostri dipendenti e le parole straordinarie che ha rivolto loro il Premier. Perchè sono le persone che fanno i prodotti e la loro qualità La politica deve stare vicino alle aziende. Qui a Firenze ci è vicina da tanti anni, per fortuna". Ogni tanto si sentono voci di vendita o acquisizioni intorno a Salvatore Ferragamo spa... "Siamo e restiamo una realtà dell’industria della moda indipendente. E questo è molto difficile anche perché oggi le sfide sono aumentate. Ci sono gruppi internazionali molto organizzati che attraggono risorse umane. E per chi rimane ‘single’ come noi le sfide sono grandi".

Ci sono tante novità per l’azienda...

"Vero. La mia famiglia è coesa nello scegliere questo nuovo corso, come dimostra l’arrivo in azienda di un manager come Marco Gobbetti, persona di talento e credibilità. E siamo stati uniti nella scelta di Maximilian Davis alla guida creativa, un venticinquenne che avvicinerà ancora di più il brand ai giovani. Dobbiamo raggiungere presto quel potenziale che il nostro heritage ci impone".

 

 

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