"Moda e arte, il binomio vincente". Palazzo Vecchio apre all’eccellenza

Prima giornata del convegno che dà voce ai massimi esponenti di un settore che valorizza il made in Italy nel mondo

Future For Fashion a Firenze

Future For Fashion a Firenze

Firenze, 26 marzo 2022 - «In questi due ultimi anni ne abbiamo viste di tutti i colori! Ma gli imprenditori e i lavoratori delle imprese di moda non perdono coraggio e speranza. Dobbiamo insistere sul concetto di Moda e Arte, sulla sostenibilità che piace ai giovani, sulla creatività e la manualità ma soprattutto consolidare ancora di più il rapporto tra istituzioni e imprese che qui a Firenze è già molto forte": dice il sindaco Dario Nardella aprendo i lavori di Future For Fashion ieri pomeriggio in Palazzo Vecchio, convegno-evento di portata internazionale per gli attori presenti promosso dal Comune, dal Centro di Firenze per la Moda Italiana e da Condustria Firenze, organizzato da Niccolò Moschini vicepresidente di Confindustria Firenze con delega a moda e made in Italy, da Antonella Mansi presidente di Cfmi e da chi scrive, col supporto organizzativo di Enic con l’esperienza di Stefano Gabbrielli.

Un progetto questo di Future For Fashion , che vuol fare una riflessione sull’oggi e sul futuro della moda italiana, toscana e fiorentina post pandemia e ora anche durante la guerra, fortemente voluto dal presidente di Confindustria Toscana e Firenze Maurizio Bigazzi: "Future For Fashion deve diventare un appuntamento fisso per il nostro territorio e la nostra città – ha detto – le sfide sono tante e tutte difficili e per questo bisogna ancor più fare squadra. Le nostre eccellenze sono il principale antidoto alla crisi e la nostra Toscana con Firenze sono la Silicon Valley del lusso". A moderare il dibattito sono stati Maria Silvia Sacchi del Corriere della Sera , grande esperta di economia della moda, e Simone Marchetti direttore di Vanity Fair Italia e Europe Vanity Fair , che hanno intervistato molti imprenditori del settore davanti a più di 200 ospiti.

Di bello e ben fatto ha parlato anche Antonella Mansi presidente di Centro Moda, salutando "i tanti campioni del made in Italy presenti" e ringraziando Nardella dell’appoggio concreto e fattivo che dà alla moda in città come ha dimostrato anche per l’ultima edizione di Pitti Uomo a gennaio. Molti applausi per Patrizio Bertelli, amministratore delegato del Gruppo Prada che ha ricordato come "la moda non sia mai stata seguita dal Governo, ora va un po’ meglio, ma per troppi anni c’è stata troppa poca attenzione e sensibilità". "Bravo Nardella" ha detto Bertelli, che si dedica al settore a ogni Pitti, mentre i politici degli anni ‘70 e ‘80 "sono stati un vero disastro, pensavano alla moda come a una cosa frivola non come a un’industria".

E la carenza di percezione sul fashion da parte della politica è anche psicologica spiega Bertelli che ha riconosciuto come durante la pandemia "lo Stato ci è stato vicino". L’ad di Prada distingue tra imprenditore egoista e imprenditore che ha il senso di quello che gli è stato dato e vuole ricambiare il tesoro trasmesso dalla manifattura.

«Oggi noi imprenditori siamo più uniti e dobbiamo lottare per difendere le piccole e medie aziende che sono a rischio. Il mestiere dell’artigiano oggi sta tornando appetibile anche per i giovani", conclude Bertelli che chiede al Governo per la moda messa in crisi anche dalla guerra le stesse procedure attivate per il Covid.

«Spesso dimentichiamo che siamo i primi produttori di moda di lusso al mondo e che il settore è la seconda voce del bilancio" aggiunge Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda italiana. Per Alfonso Dolce l’artigianalità dell’impresa fondata col fratello Domenico e con Stefano Gabbana è stata la più bella conquista. Per Leonardo Bassilichi bisogna ringraziare le "meravigliose imprese" e per Luigi Salvadori occorre investire molto sulla formazione. E molto interessanti gli interventi di Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine, del presidente della Regione Eugenio Giani, di Marco Palmieri presidente di Piquadro e The Bridge.

Andrea Panconesi , fondatore e presidente di LuisaviaRoma.com, innovatore da 22 anni dell’e-commerce sottolinea che "col Metaverso nella moda è già tutto cambiato, siamo già nel futuro, il fashion ti obbliga al cambiamento! Nel 1999 ho creato un’impresa nuova, che non esisteva. Oggi trionfa il social fashion gaming".

Niccolò Ricci, ad di Stefano Ricci, ha raccontato come la sua famiglia sia unitissima sul lavoro e come babbo e mamma abbiano deciso di impegnare in azienda lui e il fratello Filippo Ricci subito dopo la laurea: "A 30 anni ero già amministratore delegato, avevamo due boutique, oggi ne abbiamo quasi 100". Per la Ermanno Scervino ha parlato dell’eccellenza delle lavorazioni d’atelier Frediano Sebastiani, chef operating officer Ermanno Scervino, ribadendo l’importanza della filiera e la necessità di far crescere le competenze all’interno tra le maestranze più giovani.

 

 

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